
Il contesto: ieri mattina si è proceduto con il rinnovo delle sei commissioni consiliari.
Il Partito dei Sardi chiedeva da tempo (si consideri che gli organismi consiliari erano scaduti a settembre) un vertice di coalizione per una condivisione dei percorsi e dei nuovi assetti.
Così non è stato.
Lo abbiamo richiesto la settimana scorsa, immediatamente dopo il passaggio in aula della manovra di bilancio e nuovamente dopo il voto referendario. Per l’ennesima volta abbiamo registrato un nulla di fatto.
A quel punto, pur partecipando alla seduta di insediamento delle nuove commissioni, abbiamo restituito la scheda elettorale dichiarando di non partecipare al voto.
Lo abbiamo fatto apertamente e lealmente e abbiamo motivato la scelta facendola mettere a verbale (clicca qui).
Nel pomeriggio si è riunito il Consiglio per l’elezione degli organi (Ufficio di Presidenza, collegio dei Questori, segretari d’aula). La conferenza dei capigruppo da deciso di rinviare questo appuntamento a martedì prossimo.
I fatti che ho riportato sono stati ripresi da Sardiniapost in un pezzo intitolato “Crisi in Regione: fuori Demuro e Rossomori. Alleanza SEL – centristi. (…) Il secondo elemento di frizione è il maxigruppo che sta prendendo forma nell’Aula di via Roma: ci stanno lavorando i quattro esponenti di Sel più i due Upc, il socialista Perra e l’esponente del Centro Democratico Anna Maria Busia. Dall’Assemblea regionale filtra che la nuova alleanza sia in chiave anti Pd e anti Partito dei Sardi, rispettivamente prima e seconda forza del centrosinistra (il Partito dei sardi ha quattro consiglieri, come Sel)…”.
La sintesi: non sono un “complottista” e non credo che sia in corso alcun patcum ad excludendum. Ma se anche così fosse non ne faremo un dramma. Problemi di chi teme il Partito dei Sardi.
Noi continuiamo a lavorare per l’affermazione dei punti programmatici che, soprattutto dopo il voto referendario, ha bisogno di nuovo slancio in un clima di condivisione e non di piccole pulsioni personali.
I sardi, quelli che attendono soluzioni per le aree marginali, per una scuola che perde pezzi, per un precariato sempre più dilagante, per un fisco ingiusto, non solo non lo capirebbero, ma forse neppure lo perdonerebbero.
Gianfranco CONGIU
capogruppo del Partito dei Sardi in Consiglio Regionale
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