
capogruppo del PDS in Consiglio regionale
COMUNICATO STAMPA
Leggo di alcune prese di posizione sull’ANAS Sarda che francamente lasciano interdetti.
L’ultima in ordine di tempo quella del sindaco di Cagliari Zedda che, assente dal dibattito politico quando la Società regionale venne alla luce (ricordo che la Società fu istituita con legge regionale 13 marzo 2018, n. 8 e non oggi, come erroneamente riportato dal primo cittadino), lancia oggi severe critiche alla delibera attuativa.
Ricordo che la Delibera di giunta altro non fa altro che dare gambe ad uno strumento formidabile per la gestione dell’intero CICLO DELL’OPERA PUBLICA.
A scanso di equivoci diciamo che un ruolo fondamentale lo avranno proprio i professionisti privati: <<la Società svolgerà parte dei servizi tecnici e dei servizi di ingegneria ed architettura attraverso soggetti esterni qualificati, sia pure nelle forme della evidenza pubblica, al fine di valorizzare al massimo il contributo specialistico delle libere professioni>>, così recita testualmente la delibera adottata ieri.
Rispetto alle professionalità private la Società regionale costituisce una preziosa occasione per rivitalizzare un ruolo, quello dei progettisti privati, ai quali l’ANAS italiana, oppure INVITALIA, oppure SOGESID, non fanno letteralmente toccare palla, preferendo assegnare i progetti alle loro strutture.
Ebbene, rispetto alle scelte di queste grosse Società di Stato di affossare una intera classe di progettisti, non abbiamo assistito, nel corso di questi anni, ad alcuna levata di scudi da quanti coloro, ignorando cos’è e come funziona la Società regionale, oggi si stracciano le vesti, dimostrando una spiccata attitudine alla subordinazione verso un modello d’importazione (non fa nulla se per noi penalizzante) piuttosto che guardare con fiducia alle nuove opportunità che si stanno costruendo in Sardegna”.
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