
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA
GRUPPO PARTITO DEI SARDI
COMUNICATO STAMPA
L’accesso agli atti è procedura democratica, di trasparenza e conoscibilità, purchè si mantenga negli ambiti della legittimità e del rispetto delle regole. Diversamente diventa abuso, prevaricazione, prepotenza.
Ieri un botta e risposta tra la Asl di Oristano ed il consigliere regionale Angelo Carta ci informa dell’esistenza di un clamoroso conflitto istituzionale: da un lato un gruppo politico consiliare (Psdaz) e dall’altro il commissario della Asl n. 5 di Oristano.
L’uno a richiedere nomi, cognomi e residenze dei lavoratori (parrebbe addirittura separati per territori di provenienza) con toni più da diffida legale che da interlocuzione istituzionale; l’altra a dare le informazioni richieste con l’unico limite, per alcune istanze, della tutela della privacy altrui (sul punto apprendiamo che la ASL avrebbe chiesto un parere al Garante per la Privacy).
Quindi il tema è: conoscenza delle identità e le residenze dei lavoratori.
Verrebbe da chiedersi: ma di che cosa stiamo parlando? Divulgazione delle identità dei lavoratori? Elaborazione di dati sulle residenze o sulle aree geografiche di provenienza?
Non sappiamo perchè un consigliere regionale decida di uscire dai canoni delle legittimità (chiunque dovrebbe sapere che i dati sensibili sono protetti) o perchè esca dai canoni di una azione politica in senso stretto.
Però una domanda è d’obbligo: qual’è il fine ultimo di conoscere le identità dei lavoratori di una ASL? E poi, ci si limita ad Oristano o si intendera’ replicare anche altrove (Nuoro, Sassari, Cagliari etc..) ?
E ci dica anche, una volta conosciuti per nome e cognome, luogo di residenza e numeri civici, quale utilizzo verrà fatto di questa sorta di “schedatura”?
Non certamente quello di contribuire all’indagine conoscitiva sui costi della sanità perchè se parlassimo di sprechi nella sanità, lo sguardo dovrebbe andare in ben altre direzioni dato che proprio la ASL di Oristano è l’unica in Sardegna ad aver chiuso i conti del 2015 in ordine e in equilibrio.
Siamo in una fase delicata in cui la sanità si sta dando una nuova dimensione e proprio in questi giorni è stata avviata quella “procedura di selezione pubblica di carattere non comparativo, tra coloro che hanno esperienza almeno quinquennale” per i nostri manager autoctoni proprio per individuare i profili migliori nelle singole aree territoriali. Tradotto: i nostri dirigenti, per ricoprire ruoli, vengono sottoposti ad esami mentre altri vengono nominati.
Ecco, per una forza politica regionalista (come il Psdaz), il tema delle disparità di trattamento tra sardi e non, sarebbe stata una ottima occasione di difesa di quel “Popolo sardo” dentro il quale annoveriamo anche quei dirigenti che, ad esempio ad Oristano, hanno dato ottima prova e dimostrato sul campo le loro capacità.
Invece vediamo che appassionano molto di più altri temi come la schedatura dei dipendenti (peraltro tutti sardi) il cui fine, anche per le ragioni appena viste, continuano per noi a rimanere un mistero.
GIANFRANCO CONGIU
AUGUSTO CHERCHI
ROBERTO DESINI
PIERMARIO MANCA
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