
Il Consiglio comunale di Macomer ha approvato, all’unanimità, la mozione a sostegno della mobilitazione degli Enti locali contro lo stoccaggio di scorie nucleari nei comuni della Sardegna. Due i capisaldi emersi durante la discussione:
-la sovranità del Popolo sardo a decidere sulle questioni che riguardano il proprio territorio;
– gli esiti della consultazione referendaria del 2011 nella quale il No alle scorie, ebbe il 98% dei consensi.
MOZIONE
a sostegno della Mobilitazione degli Enti Locali della Sardegna e attivazioni di azioni contro l’ipotesi di stoccaggio di scorie nucleari, anche in forma provvisoria, nei Comuni del territorio della Sardegna.
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Il Consiglio comunale
Premesso:
– Che il Popolo Sardo è sovrano e come tale ha il diritto originario di decidere sulle questioni che riguardano il proprio territorio;
– Che il Popolo Sardo si è già espresso in sede referendaria nel 2011 manifestando plebiscitariamente l’assoluta contrarietà all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive;
− Che è stata avviata la procedura per la localizzazione, costruzione ed esercizio del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico, ai sensi del Decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31;
− Che la Sogin S.p.A, ai sensi degli articoli 25, 26 e 27 del D.lgs. n. 31/2010, è il soggetto responsabile della localizzazione, realizzazione e dell’esercizio del Deposito Nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico;
− Che la Sogin, tenendo conto dei criteri previsti nella Guida Tecnica n. 29 dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) elaborati sulla base degli standard dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), ha definito una proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) a ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico, proponendone contestualmente un ordine di idoneità sulla base di caratteristiche tecniche e socio-ambientali delle suddette aree, nonché un progetto preliminare per la realizzazione del Parco stesso;
− Che come previsto dall’art. 27, comma 3, del D.lgs. n. 31/2010 Sogin, dopo aver ricevuto il nulla osta dai Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, in data 05.01.2021 ha pubblicato la proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, con l’ordine della idoneità delle aree identificate sulla base delle caratteristiche tecniche socio-ambientali, il progetto preliminare e la relativa documentazione;
− Che tra tali aree figurano i Comuni di Siapiccia, Mogorella, Usellus, Assolo, Villa Sant’Antonio, Albagiara, Usellus, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Tuili, Turri, Usaramanna, Gergei, Las Plassas, Pauli Arbarei, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Villamar, Guasila;
− Che nei sessanta giorni successivi alla pubblicazione (ex art. 27, comma 3 del D.Lgs n. 31/2010), le Regioni, gli Enti locali, nonché i soggetti portatori di interessi qualificati, possono formulare osservazioni e proposte tecniche in forma scritta e anonima;
Dato atto che:
− Che con la Legge Regionale n. 8 del 03.07.2003, pubblicata nel B.U.R.A.S. n. 20 del 8 luglio 2003, il Consiglio Regionale ha dichiarato la Sardegna Territorio Denuclearizzato e precluso al transito ed alla presenza, anche transitoria, di materiali nucleari non prodotti nel territorio regionale, la quale legge se pur dichiarata illegittima con sentenza della Corte Costituzionale n. 62 del 29 gennaio 2005, è comunque una decisa espressione di volontà dei sardi ed è un atto ufficiale del Parlamento Sardo;
− Che il 15-16 maggio 2011, il Popolo Sardo ha sovranamente detto no alle scorie attraverso il referendum di iniziativa popolare “Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?”, decretando, con il voto favorevole della quasi totalità dei votanti (il 97%), l’assoluta indisponibilità del territorio sardo all’installazione di centrali nucleari e allo stoccaggio di scorie radioattive;
− Che diversi Ordini del Giorno approvati dal Consiglio Regionale, tra i quali quello approvato in data 28 maggio 2014, vincolano la Giunta a respingere ogni possibilità che la Sardegna venga inserita tra le aree idonee ad ospitare siti per i rifiuti radioattivi;
− Che l’Assemblea dei Sindaci della Sardegna, convocata da Anci Sardegna in data 19.01.2015 ad Abbasanta, ha deliberato all’unanimità un Ordine del Giorno che respinge qualunque possibilità di stoccaggio in Sardegna delle scorie radioattive;
− Che il materiale radioattivo prodotto in Sardegna deriva dai rifiuti speciali in campo sanitario e in altri settori produttivi, che seguono i previsti cicli di trattamento e stoccaggio e che nessuna scoria o materiale radioattivo derivante da centrali nucleari o altre attività risulta essere stato mai prodotto, né stoccato, in Sardegna;
− Che il tessuto socio economico regionale è decisamente orientato verso politiche di sviluppo incentrate sulla valorizzazione del proprio ambiente, sia urbano che rurale, in un’ottica di sviluppo sostenibile dei settori strategici del turismo e dell’agricoltura, che non si concilia con la possibilità di realizzare siti di stoccaggio di materiale radioattivo di alcun genere, specie se non prodotto nella stessa regione;
Dato altresì atto
– Che in data 06.09.2017 ANCI SARDEGNA ha presentato le “Osservazioni relative alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS)”, contrarie alla realizzazione in Sardegna del Deposito Nazionale;
Considerato altresì
– che il Comune di Macomer intende confermare il proprio dissenso rispetto a qualunque ipotesi di stoccaggio di scorie o altro materiale radioattivo sul proprio territorio;
Ritenuto pertanto:
− di dover tutelare e riaffermare quanto già chiaramente espresso dal Consiglio Regionale, massimo organo istituzionale della Sardegna nonché dal voto referendario dei sardi;
Visti:
− Il D.Lgs 267 del 18 agosto 2000 recante il “Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali”;
− il vigente Statuto Comunale;
Richiamati:
− l’art. 1 della Costituzione che sancisce il principio della sovranità popolare;
− l’art. 13, comma 1, del D.Lgs 267/2000, il quale stabilisce “spettano al Comune tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio comunale, precisamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità, dell’assetto e/o utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico, salvo quanto non sia espressamente attribuito ad altri soggetti, dalla legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze”;
Acquisiti i pareri favorevoli, di regolarità tecnica del Responsabile del Servizio Amministrativo e contabile del Responsabile del Servizio Finanziario, espressi ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs 267/2000 e successive modificazioni, che si riportano in calce alla presente per farne parte integrante e sostanziale;
DELIBERA
- Di approvare la premessa quale parte integrante e sostanziale del presente deliberato.
- Di dichiarare denuclearizzato il proprio territorio e di imporvi l’assoluto divieto, allo stoccaggio e al transito di scorie nucleari.
- Di affermare la totale contrarietà all’individuazione di qualsiasi territorio all’interno della Sardegna come sede di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico.
- Di dare mandato al Sindaco, rappresentante istituzionale della comunità locale, per invitare il Presidente della Giunta e il Consiglio Regionale, massimi rappresentanti istituzionali del Popolo Sardo a respingere con forza qualsiasi tentativo di insediamento in Sardegna di qualunque tipo di deposito di stoccaggio di scorie nucleari se non a rischio di sovvertire, inaccettabilmente, l’esito di una consultazione popolare referendaria legittima e democratica, esito al quale tutti devono uniformarsi ed essere conseguenti; a porre in essere tutte le azioni necessarie alla formulazione di osservazioni e proposte tecniche come previsto dall’art 27, comma 3, del D.Lgs 31/2010; per tutte le azioni istituzionali ed eventualmente amministrative e giudiziarie, utili a rappresentare questa deliberazione in qualunque sede;
- Di dare atto che il presente provvedimento verrà pubblicato all’Albo Pretorio comunale on-line, per rimanervi affisso quindici giorni consecutivi, in esecuzione delle disposizioni di cui al D.Lgs 267/2000 e D.Lgs 33/2013.
- Di dichiarare la presente deliberazione, a seguito di separata e palese votazione, immediatamente eseguibile ai sensi e per gli effetti dell’art.134, comma 4, D.Lgs n. 267/2000.