Il Governo non impugna la legge Enti Locali: l’autonomista esulta; l’indipendentista un pò meno. | di Gianfranco Congiu

Legge Enti Locali e Indipendenza della Sardegna, apparentemente due temi eterogenei o, peggio, che non c’azzeccano (come direbbe qualcuno).

Forse.

Ma le reazioni alla notizia circa la mancata impugnazione della legge da parte del Governo nazionale, sono paradigmatiche di  un certo modo di continuare a  vedere la Sardegna.

Ecco perchè l’autonomista esulta e l’indipendentista un pò meno.

L’esultanza dell’autonomista ha un non so che di catartico, di liberatorio; è una sorta di  sospiro di sollievo, una manifestazione esteriore di chi, tronfiamente, sa di aver passato un esame… per carità preparato, anzi preparatissimo… ma pur sempre sottomesso all’altrui giudizio.

La frustrazione dell’indipendentista invece è originata dalla consapevolezza di una ennesima occasione perduta; la consapevolezza di essere un Parlamento a metà, di essere titolari di potestà legislativa non piena ma “condizionata”; la consapevolezza che non possiamo fare appieno ciò che già dimostriamo di saper fare. E bene.

La legge 2/2016 ha il pregio, tra i tanti, di certificare non solo la giustezza del suo impianto generale (cosa, è vero, non scontata, ma nemmeno di difficile conseguimento), quanto semmai la giustezza e pertinenza delle scelte di dettaglio, di quei particolari che talvolta, per il Governo,  fanno la differenza tra l’impugnare e il non impugnare.

La legge 2/2016 ha tutti questi pregi ma sopratutto riafferma la pienezza di un ruolo legislativo saldamente in capo al Consiglio Regionale, capace di interpretare la particolare realtà isolana e di tradurla in atti normativi coerenti.

Un ulteriore esempio ed una reiterata risposta  alla obiezione (prettamente autonomista)  “…ma cosa ci fai con la indipendenza ? ” 

Per fare  meglio quello che sto già facendo.”.

 

 

 

 

 

 

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