Il Partito dei Sardi apre il dibattito sugli stanziamenti a favore dei Consorzi di bonifica

Il Partito dei Sardi apre il dibattito sugli stanziamenti a favore dei Consorzi di bonifica
Siccità:«Ottimizzare l’uso delle risorse idriche riducendo le dotazioni alle colture agroindustriali »
Congiu: «Sì ai rimborsi spese, ma è necessario attuare buone pratiche in agricoltura»

«In un momento di grave siccità che sta mettendo in ginocchio il mondo delle campagne, non si pensi che tutto si risolva con la dichiarazione di calamità naturale recentemente chiesta dall’esecutivo regionale, o con gli stanziamenti in bilancio a beneficio dei Consorzi di bonifica. La Giunta e il Consiglio regionale devono impegnarsi realmente per applicare misure che, in concreto, portino a un uso razionale delle risorse idriche». Gianfranco Congiu, presidente del Gruppo Partito dei Sardi in Consiglio regionale, accende il dibattito politico su siccità, uso delle risorse idriche e aiuti economici al mondo delle campagne, e sollecita la massima istituzione della Sardegna a prendere delle decisioni in merito.
«Il primo agosto il Consiglio regionale è convocato con all’ordine del giorno, fra gli altri punti, una variazione di bilancio che libera uno stanziamento di 10 milioni di euro a favore dei Consorzi di bonifica. Va benissimo, non possiamo che essere d’accordo. Ma non basta», spiega Congiu. «Occorrono provvedimenti che non siano dei semplici rattoppi, ma che, con uno sguardo di lunga gittata, portino verso una soluzione vera del problema», continua l’esponente del PdS.
«I 10 milioni stanziati dalla Giunta regionale saranno utili principalmente a coprire le spese delle bollette per la distribuzione dell’acqua nelle campagne, ma per affrontare e provare a risolvere il problema della siccità in Sardegna serve un’analisi più seria e dei cambiamenti radicali che spingano le aziende ad adottare buone pratiche in agricoltura», precisa il capogruppo PdS.
Il primo aspetto su cui intervenire è la distribuzione delle risorse idriche: «È necessario dare priorità alle aziende zootecniche e alle coltivazioni finalizzate alla produzione alimentare, riducendo o, se fosse il caso, sospendendo, le dotazioni di acqua destinata alle colture agroindustriali il cui unico scopo è produrre biomassa», sostiene Congiu.
Altro cambiamento fondamentale riguarda la modalità di bollettazione applicata dai Consorzi di bonifica  per il consumo dell’acqua: le aziende consorziate pagano secondo l’estensione superficiaria i terreni, a prescindere dall’effettivo utilizzo e a prescindere dalla superficie effettivamente coltivata. Un sistema che genera sprechi proprio perché non tiene conto dei reali consumi di acqua.
«Vorremmo che il Consiglio dibatta su questi aspetti, interrogandosi se non sia il caso di cambiare la modalità di bollettazione, parametrando il costo della risorsa idrica al suo consumo. In questo modo gli agricoltori sarebbero incentivati a convertire i sistemi di irrigazione, passando agli impianti a goccia, eliminando così qualunque spreco di acqua», prosegue Gianfranco Congiu, che conclude «Su  questi argomenti è indispensabile che il Consiglio prenda una posizione chiara e che il Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino della Sardegna, presieduto da Francesco Pigliaru, assuma decisioni e atti conseguenti».

2 Commenti su Il Partito dei Sardi apre il dibattito sugli stanziamenti a favore dei Consorzi di bonifica

  1. Il Comune di Laconi, a partire dagli anni 80, ha realizzato il proprio Acquedotto Rurale Comunale.
    In occasione della dismissione da parte di ESAF di una linea acquedottistica che da sorgenti in agro di Laconi portavano l’acqua ad altri comuni (Samugheo etc), l’amministrazione comunale pensò di utilizzare la sorgente e la condotta esistente e, con fondi propri e in economia, realizzare il primo tratto dell’acquedotto rurale.
    Così, nel corso degli anni e con interventi successivi, da infrastruttura per approvvigionamento di abbeveratoi pubblici nell’agro, è diventato quello che è attualmente; un complesso sistema di oltre 50 Km di linee che distribuiscono l’acqua ad oltre 250 utenti nell’ agro.
    E’ stato approvato un regolamento, aggiornato da ultimo nel 2002, che prevede che l’utilizzo dell’acqua è , prioritariamente, ad uso zootecnico e per orti e frutteti di piccole dimensioni , imponendo l’uso esclusivo con impianti a risparmio idrico (impianti a goccia).
    Il graduale ampliamento della condotta è avvenuto sempre con fondi di bilancio, a volte utilizzando i fondi della ex 37/98, e a volte direttamente a spese dei fondisti che si sono accollati le spese per la realizzazione delle nuove linee, scomputandole, ad allaccio avvenuto, dal successivo utilizzo dell’acqua.
    L’utilizzo dei fondi della L.R. 37/98, si è reso possibile in quanto l’acquedotto è stato dato in gestione ad una ditta locale che fa la manutenzione e la lettura dei contatori. Gli uffici comunali, poi, provvedono ad effettuare e recapitare agli utenti gli appositi bollettini di pagamento.
    I benefici che si sono avuti negli anni, oltre a quelli di aver portato l’acqua per l’abbeveraggio del bestiame nelle aziende, (purtroppo solo in alcune parti del nostro agro), sono di aver ri-portato molte persone a valorizzare i propri piccoli appezzamenti di terreno, impiantando un piccolo orto familiare, piccoli frutteti, piccoli allevamenti di animali, e consentendo piccoli ma significativi incrementi di reddito, oltre all’ aver tolto dall’incuria e dall’abbandono questi terreni , e aver ri-animato l’agro dalle persone che giornalmente lo abitano, producendo anche un controllo del territorio da incendi o da altre deplorevoli attività.
    L’abbondare nel nostro agro di sorgenti che hanno portate d’acqua considerevoli, consentirebbe di ampliare ulteriormente le linee dell’ acquedotto, ma la mancanza di appositi finanziamenti regionali, e la scarsa disponibilità di quelli comunali, ne rallenta e limita lo sviluppo.
    Credo che questo sia un piccolo ma importante esempio di quanto si possa fare per contribuire a gestire meglio la risorsa acqua, e rendere un po più vive le nostre campagne, tutto sommato con piccoli investimenti che producono grandi ricadute in termine sociali, economici e di tutela del territorio.
    Fausto Fulghesu
    Già Sindaco di Laconi

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