
*consigliere regionale
Ieri i giornali Sardi hanno dato grande risalto allo stato dell’arte sui lavori di messa in sicurezza della S.s. 129.
Era giusto e doveroso interrogarsi ad un anno esatto dalla tragedia del bivio di Orotelli e richiamare alle proprie responsabilità chi ha ruolo nella risoluzione del problema.
Questo l’articolo della Nuova Sardegna pubblicato il 29 dicembre (pag. 19) a firma di Alessandro Mele.
Fossi stato, però il titolista avrei aggiunto, dopo LA PAZIENZA È FINITA: ANAS, TIRA FUORI I PROGETTI.
Perché, voglio dirlo con chiarezza, questo è l’ultimo fondamentale tassello che manca al fatidico avvio dei lavori di messa in sicurezza.
Non è la prima volta che intervengo sull’argomento e ho sempre detto che ci sono le risorse (5,7 mln messe a disposizione dalla Regione), sono chiare e condivise le strategie di intervento (verificate in tre conferenze di servizi e innumerevoli interlocuzioni tra l’assessorato regionale ai LL.PP. ed ANAS). Mancano però i progetti definitivi ed esecutivi (clicca qui).
È anche chiarissimo chi è il soggetto che a ciò deve provvedervi (ANAS appunto) in virtù della competenza esclusiva che la Società ha sulle manutenzioni della stradale nazionale Sarda e italiana.
Ricordo l’enfasi con la quale ANAS il 29 ottobre scorso – nel corso di un sopralluogo sui luoghi con uno dei suoi massimi dirigenti – ing. Soddocadato – e con il deputato pentastellato nuorese Manca, annunciava tempi brevi per l’avvio degli interventi modificando il quadro delle coperture finanziarie (3 mln da attingersi da un Accordo Quadro nazionale) proprio per dare più celerità alla procedura.
Mah, non entro nei tecnicismi procedurali (rimangono sempre in campo i 5,7 mln di fondi regionali) ma una cosa è certa: siamo alla fine di dicembre e dei progetti NULLA e quindi nessuna conferma sulla ipotetica data di avvio dei lavori.
A questo faccio mia l’esortazione della Nuova Sardegna, integrata dalla mia iniziale correzione: la pazienza è davvero finita. Anas tira fuori i progetti.
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