LA REGIONE SI COSTITUISCE DAVANTI AL TRIBUNALE DI ROMA PER SOSTENERE LE RAGIONI DEL CONSORZIO DI TUTELA DEL PECORINO ROMANO DOP | di Gianfranco Congiu

Qualche mese fa alzai il sipario su una dura contrapposizione tra il Consorzio di Tutela del Pecorino Romano DOP e alcuni trasformatori laziali (clicca qui)  in cui, oggetto del contendere, era la richiesta di riconoscimento della indicazione geografica tipica ad un prodotto denominato Cacio Romano e che, altro non è, se non un surrogato del Pecorino Romano.

Segnalavo il danno che una simile  iniziativa avrebbe arrecato  a tutto il comparto lattiero caseario a causa dello sviamento e confusione che, la presenza di un “prodotto analogo”,  avrebbe ingenerato nei consumatori.

Peraltro, dato che la disputa aveva assunto anche “toni politico-istituzionali” (in cui, oltre a Coldiretti Lazio,  la richiesta dei trasformatori laziali veniva patrocinata anche il presidente della regione Zingaretti) chiedevo, nelle sedute di Consiglio del 11 gennaio e 01 febbraio 2017, che la Regione Sardegna scendesse a sua volta in campo nella difesa in prima persona della difesa del proprio patrimonio agroalimentare.

Ebbene, l’appello non è rimasto inascoltato: nella seduta del 28 marzo  la Giunta ha deliberato l’intervento ad adiuvandum nella causa promossa dal Consorzio per la Tutela del formaggio Pecorino Romano DOP avverso la Soc. Formaggi Boccea e nei confronti del Ministero dello Sviluppo Economico per far accertare e dichiarare a Tribunale di Roma che l’adozione, la reclamizzazione e l’uso del segno “CACIO ROMANO” da parte della Società convenuta costituisce una violazione dei diritti esclusivi sulla denominazione di origine protetta (DOP) PECORINO ROMANO e sull’omonimo marchio collettivo oggetto di registrazione.

Il passo che la Regione Sardegna ha deciso di fare, ha un profondo e importante significato politico.

La Regione, pur non essendo tecnicamente “parte in causa”, decide comunque di intervenire (ad adivandum appunto) per sostenere le ragioni di una delle due parti in causa (Consorzio di Tutela).

Questo è un passaggio che dimostra come la Regione Sardegna punta alla salvaguardia del proprio patrimonio perché di questo stiamo parlando. Il Pecorino Romano DOP prodotto nell’areale sardo laziale è uno dei prodotti trainanti la nostra economia rispetto al quale la Regione in tutte le sue articolazioni, ha investito negli anni una quantità enorme di risorse per far raggiungere, a quel prodotto, un posizionamento nei mercati rilevantissimo oggi messo in discussione da qualcuno per mere ragioni di campanile.

A margine e in chiusura mi risulta che l’intervento della Regione Sardegna non sia l’unico: anche la Lega Regionale delle Cooperative e la CIA Sardegna, così come fatto  dalla Regione Sardegna, sostengono l’unicità del marchio Pecorino Romano, mentre Regione Lazio e Coldiretti Roma sostengono la legittimità dell’uso del marchio Cacio Romano da parte del produttore privato.

Gianfranco Congiu capogruppo del Partito dei Sardi in Consiglio Regoinale

 

 

 

 

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