
Alle PRIMARIAS voteranno per la prima volta anche i sedicenni.
Perché? Perché sono loro i cittadini che cambieranno il mondo.
Questa è la storia di Greta Thunberg, 15 anni. Una ragazza che il mondo lo sta cambiando per davvero.
Stoccolma, Agosto 2018.
Mentre la Svezia registra l’estate più torrida di sempre e roghi impressionanti divorano centinaia di ettari di foreste, una giovane studentessa di 15 anni – Greta Thunberg – decide di far qualcosa contro il cambiamento climatico: si piazza davanti al Parlamento svedese e rimane lì, con un cartello in mano: Skolstrejk för klimatet, sciopero scolastico per il clima.
Protesta perché i politici e le istituzioni non affrontano, come dovrebbero, i disastri che il cambiamento climatico sta provocando.
Da quel giorno ogni venerdì Greta salta la scuola e rimane lì, in silenzio, con il suo cartello.
Nei volantini che distribuisce scrive : “Lo sto facendo perché voi adulti diate importanza al mio futuro”.
All’inizio era da sola. Poi la cosa si è fatta seria: la stampa di mezzo mondo ha iniziato ad occuparsi di lei.
Intervistata dal Guardian dice: ” Lo sto facendo perché nessun altro sta facendo nulla. È mia responsabilità morale fare ciò che posso. Voglio che i politici diano priorità alla questione climatica, che si concentrino sul clima per trattarlo come una vera crisi”.
La protesta corre sui social e Greta conia lo slogan #fridayforfuture, lanciando così la sua protesta su scala globale.
Il risultato? Il primo ministro australiano Scott Morrison è dovuto intervenire ufficialmente perché la protesta era diventata virale, chiedendo agli studenti più impegno scolastico e meno attivismo.
Lo stesso è successo, seppur in misura minore, in Germania, Olanda, Finlandia, più in generale nei Paesi in cui è maggiore la sensibilità delle persone sui cambiamenti climatici.
A settembre in Svezia ci sono state le elezioni e l’esempio di Greta ha condizionato l’esito con il governo che ha dovuto prendere atto della rilevanza del tema.
C’è chi la ascolta, chi la sostiene e chi invece le ricorda di dover tornare a scuola. E allora lei risponde mostrando lo zaino e i libri dentro: promette di studiare, spiegando anche tutti i suoi dubbi urgenti. “Cosa ho intenzione di imparare a scuola se i fatti non contano più? I politici non ascoltano gli scienziati, quindi perché dovrei imparare?”
La notorietà di Greta è tale che in questi giorni è stata invitata alla Cop24, la ventiquattresima conferenza mondiale sul clima che si è tenuta a Katovice, in Polonia, ed il quotidiano Avvenire.it descrive così quel momento: ” <<Alla Cop24, proseguono le testimonianze di personalità impegnate in prima linea nella sfida contro il surriscaldamento planetario. Ben più di certe star del cinema e dello spettacolo, attirano l’attenzione quei “testimoni” che, puntando sulla credibilità di un impegno concreto, cercano d’ispirare i delegati del mondo intero. Fra gli ospiti del vertice, hanno molto colpito le parole della 15enne svedese Greta Thunberg, divenuta la mascotte dell’evento. «Guarda lì, c’è Greta!», ripete chi la scorge nei corridoi o in una sala della Cop24, con uno sguardo che spesso s’illumina alla vista del faccino della 15enne. Occorre dire che Greta Thunberg ha conquistato un po’ tutti a Katowice, in primo luogo grazie alla sensatezza delle sue analisi disarmanti e alla forza stupefacente con cui le presenta. La svedesina, con le sue treccine, ricorderà pure un po’ il personaggio di Pippi Calzelunghe, ma l’estrema serietà con cui parla sempre impedisce subito di andare più in là nel paragone. In Polonia, è stata invitata nella scia della notorietà guadagnata in patria, ma anche ben oltre, scioperando ogni venerdì davanti al Parlamento svedese per protestare contro il disinteresse dei politici verso il cambiamento climatico>>
La protesta di Greta Thunberg ha già colpito nel segno: la Svezia ha promulgato la legge climatica più ambiziosa al mondo, con l’obiettivo di eliminare totalmente le emissioni di carbonio entro il 2045. Ma secondo Greta tutto ciò non è ancora sufficiente ed è necessario agire più velocemente.
La protesta di Greta prosegue: ogni venerdì davanti al Parlamento svedese puoi trovarla seduta lì, con il suo zainetto pieno di libri e con il suo cartello. Ma stavolta non è più sola.
Un gesto semplice, contagioso, dirompente. Rivoluzionario
Eccoli, sono questi i cittadini che cambieranno il mondo.
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