
Ci sono voluti tre anni ma alla fine qualcuno lo ha ammesso: nel 2012 la città fu stangata con l’IMU.
L’ammissione durante il consiglio comunale di ieri 13 febbraio in cui il consigliere Uda, desideroso di distribuire le patenti di “gabbellieri”, è stato costretto dalla evidenza dei dati ad ammettere che nel 2012 egli prese la decisione di innalzare l’IMU (una scelta politica, è stato detto dal protagonista) perchè è giusto che chi ha più di una casa paghi più degli altri.
Principio sacrosanto. Peccato che quella scelta colpì, non solo, i proprietari di seconde case ma (in misura inferiore) anche i titolari delle abitazioni principali e anche (e soprattutto) le attività commerciali penalizzate da un’aliquota al 9,50 per mille e con una ripartizione del gettito clamorosa: 3,8 per mille allo Stato e (udite udite!!) 5,70 per mille al Comune. Il differenziale più alto che Macomer abbia mai conosciuto.
Quella improvvida decisione aveva generato entrate impressionanti: 1.726.163,00 di cui 605.140,00 per le abitazioni principali e 1.121.023,00 per gli altri fabbricati.
Ci sono voluti tre anni perchè Uda raggiungesse l’odierno livello di consapevolezza e ammettesse (finalmente) che nel 2012 fu fatta una scelta: non da solo (si affretterà a dire) ma con tutta la maggioranza di allora (capogruppo, assessori e consiglieri).
Tre anni di lotte furibonde in cui, alla evidenza dei numeri che abbiamo sempre portato (per un dettaglio clicca qui) ci è stato detto di tutto: che dicevamo menzogne, che i numeri erano taroccati, che facevamo cassa. Il tutto sfoderando il peggior armamentario di quella retorica populista, oggi così di moda ma fino a ieri inedita nel dibattito cittadino.
Spingendo l’acceleratore fino all’estremo (sempre di ieri) in cui ancora argomentava che non è vero che il Comune nel 2013/14 ha subito tagli dallo Stato per oltre 1.500.000,” di euro.
Non entro nel merito delle scelte del 2012 (immagino che tutti gli amministratori siamo animati dallo stesso desiderio: impiegare le risorse per dare ai cittadini i servizi che chiedono e che servono). Lamento solo il poco coraggio di chi, pur avendo fatto allora una scelta politica è giunto, strumentalmente, a negarla per tre anni.
Si chiama senso della responsabilità ed è quello che ti porta talvolta a prendere decisioni impopolari e dolorose ma quello che fa la differenza è la capacità di metterci la faccia.
Io non discuto le scelte fatte nel 2012 ma certamente non mi sarei mai aspettato un corpo a corpo basato sulla negazione dell’evidenza e rintuzzato in ogni occasione ma che, finalmente ieri, ha ricevuto le prime ammissioni: nel 2012 fu stangata.
Gianfranco CONGIU – capogruppo di maggioranza in consiglio comunale.
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