NEL 2013 AVEVAMO RAGIONE NOI. LA SENTENZA N. 129 DEL 2016 DELLA CORTE COSTITUZIONALE HA DICHIARATO ILLEGITTIMA LA SPENDING REVIEW DEL GOVERNO MONTI. | di Gianfranco Congiu

La Corte costituzionale con la sentenza n. 129/2016 ha bocciato la spending review voluta dal governo Monti.

La scelta dell’allora governo fu necessaria per recuperare risorse e credibilità nei mercati mondiali, pertanto, fu varata una manovra “lacrime e sangue” nei confronti degli enti locali.

Nel caso dei comuni, venne previsto un taglio delle risorse, che valeva 2,25 miliardi di Euro per il 2013, mentre i tagli previsti per gli anni successivi furono rispettivamente di 2,5 miliardi di Euro per il 2014 e 2,6 miliardi di Euro per il 2015.

La sforbiciata ha messo in estrema difficoltà, in primis, la qualità e la quantità dell’erogazione dei servizi erogati dai comuni, inoltre ha fermato di netto l’applicazione della riforma sul federalismo.

La Suprema Corte, con la sentenza in commento, ha dichiarato illegittimo l’art. 16, comma 6, del d.l. 95/2012 nella parte in cui lo Stato prevede la riduzione delle risorse per gli enti locali senza alcuna forma di coinvolgimento con tali enti, ed in assenza di un termine per l’adozione del decreto di natura non regolamentare del Ministero dell’interno.

Al vaglio della Corte Costituionale l’articolo in questione  nella parte in cui lo Stato prevede la riduzione delle risorse per gli enti locali senza alcuna forma di coinvolgimento con tali enti, ed in assenza di un termine per l’adozione del decreto di natura non regolamentare del Ministero dell’interno.

Stiamo parlando della entità del Fondo sperimentale di riequilibrio (che diventerà Fondo di solidarietà comunale),  parte sostanziale è fondamentale dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni.

Nel caso di Macomer abbiamo assistito ad un taglio secco nel corso del 2013 pari a 679.943,24  (clicca qui e vai a pag 56) condizionando enormemente i trasferimenti da parte dello Stato che passeranno da € 1.826.763,15 nel 2012,  ad appena  €  373.577,20 nel 2013.

Nel riquadro la pagina del bilancio 2013 del Comune di Macomer consultabile e scaricabile qui.

Quindi, una parte dei tagli effettuati dal governo non erano legittimi e, nel caso di Macomer, la quota illegittimamente trattenuta e non trasferita ammonta a circa 700.000 euro.

Soldi che sono venuti meno per i servizi, per il pagamento delle rate di mutuo e che influenzeranno enormemente la politica tributaria dell’ente in quel doloroso 2013.

Avevamo quindi ragione noi quando nella esposizione dei dati di bilancio lamentavamo minori entrate e tagli statali imponenti (clicca qui).

Aveva torto chi invece si sperticava nel dichiarare che i trasferimenti erano tali e quali e che nulla era cambiato rispetto agli anni precedenti.

Oggi la Corte Costituzionale certifica la brutalità di quella operazione e l’ingiusto sacrificio delle casse di tantissimi comuni italiani.

Chiederò formalmente alla giunta municipale e al sindaco di attivarsi affinché si proceda con le opportune diffide per recuperare le risorse illegittimamente sottratte.

Gianfranco CONGIU, capogruppo di maggioranza in consiglio comunale.

 

 

 

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