PIU’ SARDEGNA NEL NUOVO PIANO DI DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO | di Gianfranco Congiu

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Tg 3 regione del 17 gennaio

 

Pubblico la   delibera di giunta n. 2/14 del 12 gennaio 2017  (Piano di Dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2017/2018. Approvazione preliminare). Per consultarlo Clicca qui.

Nei giorni scorsi ci siamo confrontati sia con la Presidenza che con l’assessorato e le esigenze che abbiamo manifestato sono state recepite nel nuovo testo:

– per la prima volta troviamo il richiamo alla L.R. n. 3/2009, art. 9, comma 4, per la distribuzione del personale tra le istituzioni scolastiche con modalità e criteri  che rispondono alle specifiche problematiche dell’istruzione sarda con una maggior attenzione alle aree in cui si registrano abbandono  e dispersione scolastica;

– viene introdotto il principio delle compensazioni tra ambiti territoriali viciniori anche se ricadenti in province diverse;

– viene prevista la facoltà per i comuni interessati da accorpamenti di aprire un tavolo di concertazione regionale per l’individuazione di premialita’ aggiuntive sui programmi e misure dedicate alle scuole compresa la manutenzione straordinaria degli edifici ;

– viene avviato un processo di ridefinizione della offerta formativa complessiva  compatibile con i nuovi scenari culturali e con i bisogni territoriali;

– viene attivato, sempre in coerenza con i principi di cui all’art. 9, comma 4, della L.R. n. 3/2009, un confronto con il MIUR al fine di garantire la presenza di un dirigente titolare per ogni Autonomia scolastica.

E’  quindi un piano più attento ai bisogni delle aree marginali e periferiche e che al suo interno contiene alcuni correttivi che possono giustificare, nel confronto con il governo, un adeguamento degli standard italiani alle specificità della scuola sarda.

Ovviamente molto dipenderà dalle capacità rivendicative di chi siede nei tavoli della negoziazione con il ministero, ma questa è un’altra storia.

Cosi come la vera partita la Sardegna non deve limitarsi a giocarla sui tavoli del dimensionamento  annuale, bensì sul tavolo di una vera riforma della scuola che sappia interpretare i bisogni, vocazioni e aspirazioni della società sarda.

Questo e’ il naturale approdo di una terra che non può rinunciare alla idea di una sua Scuola, di una sua Istruzione, di una sua Cultura.

 

 

 

 

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