
Ieri è arrivata la risposta del Presidente della Regione all’appello lanciato qualche giorno fa da Loredana Angioi dalle colonne della Nuova Sardegna.
Risposta tempestiva ma che non coglie l’essenza del problema.
In questo comunicato ho provato a spiegarne le ragioni.
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PARTITO DEI SARDI: SUI 130 LAVORATORI EX LEGLER NESSUN ARRETRAMENTO RISPETTO AGLI IMPEGNI.
” Colgo nelle parole del Presidente, intervenuto oggi sulla stampa, a proposito della querelle che riguarda i 130 lavoratori del comparto tessile di Ottana, un inspiegabile arretramento rispetto agli impegni assunti mesi fa.
Sono note a tutti le ragioni per le quali una parte di aventi diritto (130 lavoratori) diversamente da ciò che è accaduto per altri lavoratori nelle medesime condizioni, non abbiano usufruito della mobilità in deroga per gli anni 2016 e 2017.
Così come è noto a tutti che da circa due anni va avanti un balletto in cui qualcuno attribuisce la responsabilità all’INPS, altri alla Regione.
Senza entrare nel merito di una grottesca contesa procedurale, a ridosso dell’ultima finanziaria fu assunto l’impegno di reperire le risorse e di fare salve le aspettative dei lavoratori. Questo fu detto a Macomer in occasione della inaugurazione dei nuovo treni Arst e questo fu confermato nell’incontro con i capigruppo di qualche giorno dopo.
Ebbene le risorse sono state reperite (circa 2.400 milioni) ma il pagamento è ancora lontano dall’essere perfezionato.
Da gennaio tutto tace. Inutili le richieste delle parti sociali e, all’appello accorato di una di quelle lavoratrici, oggi si dice che si farà ricorso al Piano LAVORAS.
La sensazione è che si stia applicando la medesima ricetta a due problematiche differenti.
Da un lato abbiamo esigenze di “buste paga” rispetto alle quali troverebbe applicazione il Piano LAVORAS.
Dall’altro abbiamo anche esigenze di fruizione di una mobilità in deroga non fruita dai lavoratori per cause a loro non imputabili, ma goduta da altri.
I 130 lavoratori stanno qui dentro, nel contenitore dei diritti violati e rispetto ai quali furono assunti impegni precisi e stringenti.
Ecco perché di chiediamo ancora oggi: che fine hanno fatto quegl’impegni?”
Gianfranco Congiu capogruppo del PDS in consiglio regionale.
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