
Esprimo viva soddisfazione per l’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della mozione 240 con la quale sollecitavo l’adozione di un sistema di voucher a vantaggio delle aziende agricole del Marghine e del Goceano devastate dai roghi dello scorso luglio.
Attendo ora l’approdo in giunta del provvedimento annunciato contestualmente dall’assessore regionale, mostratasi favorevole all’adozione di un sistema di voucher in un quadro di coerenza con le norme di derivazione comunitaria.
Ho voluto portare in aula un dibattito di prospettiva, ragionando sulla necessità di dotarci di uno strumento finanziario immediatamente disponibile da parte di quelle aziende che vedono, improvvisamente, andare distrutti pascoli, scorte di foraggio e risorse alimentari, necessari per il sostentamento degli animali scampati alla devastazione.
Strumento finanziario che nulla ha a che vedere con i risarcimenti da calamità o da stato di emergenza che hanno leggi e percorsi già scanditi da norme specifiche.
Il voucher per l’acquisto di foraggio, acqua e mangimi dovra’ essere concepito solo ed esclusivamente per dare risposte celeri ad un bisogno di alimentazione e di sopravvivenza immediato e con altrettanta immediatezza la Regione deve essere pronta e in grado di dare sollievo.
La garanzia di sopravvivenza del patrimonio zootecnico rappresenta sempre il primo e più importante obiettivo per far sì che le aziende colpite da un simile disastro possano risollevarsi.
Sempre a larghissima maggioranza (49 su 50) e’ stata approvata la mozione 232 con la quale sollecitavo l’attribuzione delle funzioni in materia di pesca, acquacoltura e molluschicoltura ad un unico dipartimento o direzione generale regionale.
L’avevamo deciso nell’ultima assemblea di Tramatza il 10 aprile e oggi salutiamo la decisione presa dal Consiglio.
Conosciamo l’importanza del comparto ittico che annovera 10 mila addetti, 3000 marittimi imbarcati su una flotta di 1350 imbarcazioni ai quali si aggiungono circa 1000 addetti negli impianti lagunari.
Siamo però anche consapevoli della insufficienza della macchina amministrativa regionale che, incardinata presso l ‘assessorato regionale all’agricoltura, sconta pochissimi addetti ed alcun ente o agenzia di supporto specifico, diversamente da ciò che accade per il comparto agro zootecnico con Agris, Laore, Argea.
Oggi più che mai appare urgente e indilazionabile potenziare la struttura amministrativa alla luce delle risorse presenti nel FEAMP (fondo strutturale europeo dedicato alle politiche ittiche) che, in questo ciclo di programmazione, stanzia per la Sardegna 18 milioni di euro, raddoppiando letteralmente le risorse rispetto agli stanziamenti 2007/2013 paria circa 7.9 mln di euro.
Sono risorse delle quali il comparto non può fare a meno per eliminare gli elementi di debolezza che caratterizzano il contesto economico, sociale e culturale dei pescatori e degli addetti che operano nel settore.
Ebbene esprimo vivo apprezzamento per la assoluta condivisione di questa lettura da parte dell’assessore Falchi la quale ritiene che una direzione generale dedicata esclusivamente alle politiche ittiche (pesca e molluschicoltura) possa rispondere efficacemente alle criticità denunciate e supportare effettivamente le politiche di settore e le strategie di azione.
Ebbene la creazione di una struttura regionale dedicata alle politiche ittiche consentirà non solo la più puntuale spendita delle risorse comunitarie (eliminando il rischio di restituzione) , ma soprattutto un sostegno tecnico del quale oggi il mondo della Pesca non può più fare a meno, stretti da una morsa legislativa e regolamentare sempre più complessa che allontana le imprese dagli strumenti e dagli aiuti di loro pertinenza.
Gianfranco Congiu – consigliere regionale del Partito dei Sardi.
Inserisci un tuo commento