
Gruppo Partito dei Sardi
Consiglio regionale della Sardegna
Cagliari, 28 febbraio 2017
Interrogazione del Partito dei Sardi in Consiglio regionale
Bandi giovani agricoltori: lo slittamento dell’apertura
rischia di beffare decine di imprenditori in pectore
Il Gruppo PdS: «Necessario tutelare chi è stato penalizzato dai ritardi»
Lo slittamento di sei mesi nell’apertura dei bandi regionali riservati a giovani agricoltori ha danneggiato decine di candidati che, a causa del rinvio, hanno superato i limiti di età e hanno visto sfumare la possibilità di accedere agli aiuti.
Per ottenere chiarimenti a riguardo e sollecitare l’adozione dei dovuti rimedi, il Gruppo consiliare del Partito dei Sardi, ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, rivolgendosi direttamente al presidente Pigliaru, nella sua qualità di assessore ad interim all’Agricoltura e riforma agropastorale.
In sostanza, i bandi per l’annualità 2016 “Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Sottomisura 6.1 – Aiuti all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori – Pacchetto giovani” e “Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Sottomisura 6.1 – Aiuti all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori modalità semplice” sono stati pubblicati il 18 luglio 2016, e prevedevano come finestra utile per la presentazione delle domande il periodo compreso tra il 15 settembre 2016 e il 16 gennaio 2017, in conformità a quanto stabilito con le direttive approvate con il decreto dell’assessore dell’Agricoltura e Riforma agro-pastorale n.1632/34 del 14 luglio 2016.
Secondo quanto indicato nei bandi, è considerato giovane agricoltore una persona che abbia un’età non superiore a quaranta anni al momento della presentazione della domanda, che possieda adeguate qualifiche e competenze professionali, che si insedi per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda.
Pertanto si annovera tra le condizioni di ammissibilità relative al beneficiario il possesso di un’età compresa tra diciotto anni compiuti e quarantuno anni non ancora compiuti al momento della presentazione della domanda.
Facendo affidamento alle modalità e ai tempi pubblicati nel luglio 2016, diversi futuri imprenditori sulla soglia dei 41 anni hanno avviato tutte le procedure necessarie per la presentazione delle domande: alcuni hanno perfino proceduto all’iscrizione nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio, aperto la partita IVA, stipulato e registrato contratti di affitto, pagato acconti ai tecnici, presentato progetti al SUAP, proprio per acquisire e soddisfare gli ulteriori requisiti e condizioni previsti la partecipazione al bando.
Purtroppo per loro con un decreto del 13 settembre 2016, l’assessore all’Agricoltura e Riforma agropastorale ha stabilito la sospensione dell’apertura dei bandi, in vista del recepimento di una serie di modifiche al Programma di Sviluppo Rurale, con la rassicurazione che, in ogni caso, i bandi sarebbero stati riavviati non oltre il 21 ottobre 2016.
In seguito si sono succedute ulteriori proroghe, revoche e modifiche, fino ad arrivare all’ultimo decreto assessoriale del 20 febbraio scorso, con il quale è stato deciso che la presentazione delle domande di partecipazione ai bandi possa avvenire nel periodo compreso tra il 15 marzo 2017 ed il 14 aprile 2017.
Intanto, in questi sei mesi di limbo, diversi imprenditori interessati alle procedure, hanno superato i limiti di età stabiliti in origine dai bandi e si sono visti sbarrare la porta verso quegli aiuti che avrebbero consentito loro di avviare un’impresa agricola.
Per questi motivi i consiglieri del Gruppo del PdS, Gianfranco Congiu, Augusto Cherchi, Roberto Desini, Piermario Manca e Alessandro Unali, con l’interrogazione presentata ieri in Consiglio regionale, chiedono:
a) le ragioni per le quali, dall’originaria pubblicazione, avvenuta il 18 luglio dello scorso anno, si è dovuto attendere il Decreto n. 395/DecA/8 del 20 febbraio 2017 per riaprire i bandi della sottomisura 6.1 e del “pacchetto giovani” per l’annualità 2016, con lo slittamento di ben sei mesi del termine iniziale di partecipazione, dal 15 settembre 2016 al 15 marzo 2017;
b) le misure di tutela che intenda apprestare per i soggetti che, originariamente in possesso del requisito anagrafico prescritto per la partecipazione ai suddetti bandi, per effetto dagli innumerevoli atti di sospensione, revoca e modifica che hanno interessato i bandi in questione rischiano di veder svanire definitivamente la possibilità di accedere ai benefici ivi previsti e risultano irragionevolmente e illegittimamente pregiudicati per aver posto in essere una serie di azioni finalizzate ad acquisire e soddisfare i restanti requisiti e condizioni prescritti dai bandi stessi.
Gianfranco Congiu,
Augusto Cherchi,
Piermario Manca,
Roberto Desini,
Alessandro Unali
Inserisci un tuo commento