
È di ieri la notizia che il Comitato delle Regioni della Unione Europea ha riconosciuto la legittimità delle richieste avanzate dalla Sardegna Corsica e Baleari dando parere favorevole sull’adozione di misure specifiche per il superamento del divario di insularità: meno vincoli sulla spesa dei fondi europei e deroghe specifiche per le tre isole del Mediterraneo sul tema degli Aiuti di Stato (quella complessa normativa che vieta agli Stati membri e alle Regioni di erogare risorse finanziarie a vantaggio di settori specifici).
Sull’argomento il Partito dei Sardi ha da tempo assunto una posizione netta: la normativa sugli aiuti va modulata meglio perché non sia eccessivamente punitiva per quei territori nei quali l’insultarita’ è tale da generare un gap significativo rispetto alle regioni europee di terraferma. Ritroviamo oggi su queste posizioni anche il presidente della Regione Pigliaru il quale parla giustamente di “pari opportunità ” nella spesa dei fondi (clicca qui).
Da tempo diciamo queste cose e da tempo denunciamo l’incomprensibile ostinazione del governo italiano a non voler patrocinare simili richieste (clicca qui) .
Da tempo il Partito dei Sardi ritiene che la via europea aperta con la Corsica e le Baleari sia una strada capace di sollevare il livello di attenzione dei rispettivi governi centrali e la risoluzione del Comitato delle Regioni conferma che questa è la strada giusta.
L’errore che non dovremmo commettere – a tutti i livelli- sarebbe quello di declinarlo solo come atto ammininistrativo formale: esso invece legittima una intuizione, il merito di una battaglia di giustizia e di equità.
Dimostra che sentirsi Nazione, ragionare come Nazione e porre in essere atti formali come tale, trascende lo stesso concetto di Stato che, in un contesto quale quello europeo, assume una rilevanza residuale di apparato titolato alla rappresentazione del bisogno e non più cruciale nella emersione dello stesso.
Gianfranco Congiu, capogruppo del Partito dei Sardi in Consiglio regionale.
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