
Vincere le elezioni comunali non è mai cosa semplice.
Vincerle da amministratori uscenti è ancora più complicato.
Vincerle in un contesto aspro, a tratti marcatamente denigratorio, qual’è stato il clima che ha segnato l’ultimo quinquennio, diventa difficilissimo.
Se a questo si aggiunge la confluenza, nella lista della Muzzu (area PD), di quasi tutta la destra locale, di Unidos e di tante altre piccole formazioni; infine se, da ultimo, si aggiunge la scelta suicida del M5S di chiamarsi letteralmente fuori dalla competizione (refrattario al confronto, alla capillare divulgazione dei loro temi e programmi, a tratti spettatore passivo, quasi rinunciatario, favorendo così il riposizionamento di una parte consistente del proprio elettorato, evidentemente convinto della sostanziale inutilità di un voto in quella direzione) allora la nostra impresa diventava davvero titanica.
Eppure ce l’abbiamo fatta, addirittura aumentando il consenso ricevuto nel 2013 di oltre 600 preferenze, passando così dal 32% al 48%. Tutto questo dimostra che non solo la nostra proposta programmatica, ma tutto il lavoro svolto negli ultimi cinque anni, ha incontrato i favori della popolazione.
Da oggi si cambia.
Si consolida una nuova generazione di amministratori, pragmatici e preparati usciti dal laboratorio di Democrazia e Partecipazione. Un luogo che è un esempio di impegno civico, di sacrificio, di lavoro quotidiano, di amore per la propria comunità.
E’ un luogo in cui sono chiare le appartenenze politico partitiche, ma altrettante chiare le aderenze laiche e civiche di tanti. Insomma un primo riuscitissimo esperimento di “convergenza Sarda” verso i tematismi che stanno a cuore ad una comunità.
Il Partito dei Sardi ha creduto in questo percorso e partecipa attivamente alla costruzione di un futuro più prospero e più ricco di opportunità per tutti.
La comunità ci ha premiati decidendo di voltare pagina definitivamente, scrollandosi di dosso le vecchie incrostazioni, punendo chi ha coltivato per troppo tempo la pratica del dileggio finalizzato solo all’annichilimento dell’avversario.
La comunità non ci ha solo votato: ha chiesto che fossimo noi a costruire più opportunita; ha chiesto che proseguissimo nell’impegno civico ponendo la persona al centro di un programma di rilancio: più lavoro, piu opportunità per i nostri ragazzi, più qualità alla vita di tutti noi, più pulizia, più decoro, più rispetto per la nostra storia.
Da oggi l’acqua riprende a scorrere in quei pozzi, finalmente non più avvelenati.
Gianfranco Congiu, segretario cittadino del Partito dei Sardi.
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