
Portavoce del Partito dei Sardi.
Leggo le prime dichiarazioni del neo assessore regionale al bilancio Giuseppe Fasolino.
Sebbene il rituale gli imponga un “passaggio” sull’abusatissima “fiscalità di vantaggio”, lui fa un discreto e apprezzabile slalom semantico rifiutando di farsi etichettare e di farsi chiudere in posizioni “zonafranchiste” o giù di lì, ma puntando dritto al risultato: <<la scommessa più importante è la fiscalità di vantaggio, sistema attraverso il quale attirare capitali d’impresa così da generare occupazione>>.
Quindi il fisco come leva di sviluppo economico e come fattore di riequilibrio di quei poteri che generano politiche fiscali evidentemente penalizzanti per la Sardegna (chissà perché ma il ragionamento mi ricorda qualcosa di familiare!!!).
Apprezzo l’esordio ma tu che parli giustamente di attrarre capitali d’impresa, presta subito attenzione al tema del riversamento diretto nelle casse regionali delle entrate erariali spettanti alla Sardegna, con particolare riferimento alle tasse pagate dalle società che non hanno sede legale in Sardegna.
Stiamo parlando della epocale “inversione del gettito”: i soldi delle tasse pagate dai Sardi non andranno più a Roma e poi girate alla Sardegna – magari dopo aver aperto l’ennesima vertenza – ma verranno trattenute in Sardegna e allo Stato italiano girata solo la parte di sua competenza.
L’articolo 8 del nostro Statuto prevede che “nelle entrate spettanti alla Sardegna sono comprese anche quelle che affluiscono ad uffici finanziari situati fuori dal territorio della Regione” (cioè società che operano qui da noi ma che pagano le tasse altrove).
Quella della “inversione dei flussi” è stata una partita epocale, decisiva, inscindibilmente legata alla nascita dell’AGENZIA SARDA DELLE ENTRATE (anche questa mi suona molto familiare….), soggetto attuatori cui spetterà il compito di analizzare e contabilizzate i flussi e stabilire le quote di pertinenza.
Ebbene, tutto questo percorso, partito nella scorsa legislatura, sta per concludersi con l’adozione a brevissima scadenza, del decreto attuativo del Ministro dell’economia e delle finanze, decreto che deve essere adottato d’intesa con la Regione, in cui vengono individuati i tempi, le procedure e le modalità volti a garantire il riversamento diretto nelle casse regionali del gettito erariale spettante alla Sardegna.
Dico a Giuseppe Fasolino: tu che giustamente parli di attrarre capitale d’impresa, fai attenzione però a non perdere, nel frattempo, quelle risorse maturate e lavorate in Sardegna da società che pagano le tasse altrove e che, per Statuto, spettano a noi.
Già nel recente passato avevo manifestato a Raffaele Paci tutte le mie perplessità in ordine ad una ipotesi di decreto MEF che non contemplasse espressamente anche questa modalità di accertamento e di riversamento perché sarebbe altissimo il rischio di non vedercele riconoscere.
Anche a te dico altrettanto: è di fondamentale importanza verificare il testo del decreto del MEF e pretendere che siano inserite anche le modalità di accertamento, verifica e versamento dei tributi relativi alle società operanti in Sardegna ma con sede legale fuori dai nostri confini.
Potremmo trovarci di fronte ad uno scippo che, per destrezza o per distrazione, sarebbe comunque difficilmente sopportabile.
Auguri di buon lavoro
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