CARA RYANAIR QUI NON SIAMO A STOCAZZENBOURGH….E LA MOBILITÀ È UN DIRITTO !!!!| di Gianfranco Congiu

È di ieri la notizia che RYANAIR ha proposto ricorso al Presidente della Repubblica italiana impugnando il recente bando per la continuità territoriale.

Non soddisfatta, la compagnia irlandese intende fare anche  “istanza alla Commissione europea con la quale si chiede agli ispettori UE di aprire una indagine formale sulla continuità territoriale in Sardegna per valutare eventuali profili di illegittimità nel bando predisposto dalla Regione”.

Un attacco senza precedenti al diritto alla mobilità di un intero popolo.

Ma a che serve la continuità territoriale? A dare a tutti i Sardi, ovunque risiedano le stesse opportunità quando devono spostarsi per ragioni di lavoro, di studio, di salute, di svago. Insomma per vivere, per vivere meglio una dimensione insulare che ci penalizza enormemente nel confronto con le altre nazioni di terraferma.

Peraltro la continuità territoriale, intesa come capacità di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti, si inserisce nel quadro più generale di garanzia dell’uguaglianza sostanziale dei cittadini e di coesione di natura economica e sociale, promosso in sede europea.

Il trasporto, infatti, se da un lato, si configura come attività di tipo economico, dall’altro, come elemento essenziale del “diritto alla mobilità” previsto all’articolo 16 della Costituzione, costituisce un servizio di interesse economico generale e, quindi, tale da dover essere garantito a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro dislocazione geografica.

Di fronte ad un così violento calcio negli zebedei di tutti i Sardi da parte di uno dei vettori più importanti al mondo, cala il silenzio.

Il centrodestra tenta una operazione di “distrazione di massa” con la manovrina della tassa di sbarco per i turisti (ammantata da immaginifiche e mirabolanti ricadute economiche per gli enti locali, parolina magica oggi di gran moda che apre ogni porta e scalda tutti i cuori).

Il candidato metropolitano Massimo Zedda non pervenuto.

Allora cari amici rappresentanti del bipolarismo italiano centrodestracentrosinistra, volete iniziare a dire qualcosa su uno dei diritti fondamentali della Sardegna?

Le nostre parole sono chiare e nette: serve una nuova continuità  territoriale che non agevoli le tariffe d’inverno e le liberalizzi d’estate, favorendo l’accordo tacito delle compagnie a praticare il prezzo più alto; serve affermare che il nostro diritto alla mobilità non può iniziare a Roma o a Milano ma in Sardegna.
Non possiamo essere lasciati in ostaggio delle compagnie.
Non serve una nuova convenzione o un nuovo bando.
Serve un’istituzione, un potere, un’Authority sarda che tuteli i Sardi dagli abusi di mercato.
Serve un’Autorità che fissi le tariffe massime che devono pagare i cittadini sardi, chi non le rispetta non attracca e non atterra nella nostra Isola (clicca qui per scaricare il Programma politico).

 

Una chiosa finale sul ricorso al Capo dello Stato italiano: mi aspetto che gli uffici legali della Regione non subiscano passivamente il ricorso di Ryanair ma utilizzino il meccanismo della “trasposizione del ricorso straordinario in sede giurisdizionale”. Lo spostamento del conflitto con la compagnia davanti al Tribunale Amministrativo fa aumentare (e di molto) i poteri e le prerogative difensive.

Gianfranco Congiu, consigliere regionale e capogruppo del Partito dei Sardi

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