
.”…Ottima la prognosi insoddisfacente la diagnosi. Così il paziente muore”.
Con questa metafora ho cercato di rendere il senso sul contenuto della Relazione finale della Commissione speciale sullo stato di crisi del settore commercio e artigianato rispetto a ciò che in questi mesi ci hanno riferito le associazioni dei commercianti e artigiani.
Il grido di dolore che hanno lanciato ha una causa ben precisa, anzi due:
1. Eccesso di pressione fiscale disallineata rispetto al PIL;
2. Eccesso dei costi del lavoro e della manodopera.
Ebbene rispetto a queste drammatiche tensioni la Relazione non dice granchè e, quando lo dice, lo fa marginalmente.
Soprattutto sul versante della equità fiscale.
Ecco perché ho vincolato il mio voto favorevole all’accoglimento di un emendamento che affermi senza incertezze la necessità di una revisione degli strumenti fiscali a disposizione delle imprese commerciali e artigianali.
Infatti, dal ciclo delle audizioni è emerso che proprio negli anni di maggior crisi economica il fisco italiano ha calato le manovre più oppressive rendendo il momento impostivo fiscale iniquo, ingiusto e disallineato rispetto ai fattori recessivi che hanno caratterizzato il PIL degli ultimi dieci anni.
Il grido di dolore lanciato dagli artigiani e commercianti è stato perentorio: basta con questo sistema fiscale che penalizza le categorie produttive, soprattutto quelle dislocate in aree geograficamente marginali e insulari.
L’approvazione del nostro emendamento riallinea la Relazione finale ai risultati degli atti istruttori compiuti in questi mesi consegnando, quindi, al legislatore regionale il compito di tradurre in pratica questo grido di dolore, sia con le leggi di propria competenza, sia avviando tutte le consentite forme di confronto con i livelli istituzionali statali e governativi italiani a ciò preposti.
Sebbene non abbia avuto influenze sul voto finale, colpisce però e rammarica, che questo emendamento non sia stato validato ne’ dal rappresentante del gruppo Fratelli d’Italia (peraltro vice presidente della commissione) ne’ dall’esponente dei Riformatori.
Forze politiche che, almeno a parole, non sono state avulse dal dibattito sul fisco più giusto. Almeno a parole e almeno sino ad oggi.
Gianfranco CONGIU capogruppo del Partito dei Sardi
Inserisci un tuo commento