EGREGIO DIRETTORE OGGI NON HA COLTO NEL SEGNO…..ALMENO PER QUANTO CI RIGUARDA.

Nell’editoriale di oggi della Nuova Sardegna si parla delle decisioni assunte in questi giorni dal Partito dei Sardi in Consiglio regionale.

Ritengo opportuno richiamare l’attenzione del direttore sui passaggi politici seguiti dal PDS, peraltro ripresi nei giorni scorsi anche dal suo giornale e che ritengo siano utili per comprendere il momento.


 

“….I numeri non dicono tutto ma ci danno la misura di una realtà. La Sardegna non è, come pensa qualcuno, una regione povera ma felice. Come si fa a esserlo quando migliaia di famiglie non riescono a risparmiare o ad affrontare spese straordinarie? Quando migliaia di persone sono senza lavoro e non possono affrontare il futuro o costruire una famiglia? (…) La desertificazione industriale cui è seguito un tentativo (ancora in corso) di costruire una economia su nuove basi ha lasciato strascichi dovunque. Ma questo non ci può spingere alla rassegnazione. Quello che conta sono i fatti non le chiacchiere. Servono iniziative, bisogna spingere sulle start up, è necessario arginare la fuga dei cervelli comune al resto d’Italia….”.

Egregio direttore,

quelle che ho riportato non sono le parole di un visionario, di qualcuno fuori dal mondo, di un pericoloso populista.

Quelle che ho riportato sono  parole sue, estratte dall’editoriale del 2 dicembre scorso, nel giorno della sua nomina a direttore de La Nuova.

Con parole diverse lei ha rappresentato gli stessi identici concetti che il sottoscritto ha manifestato il giorno in cui il nostro gruppo consiliare ha deciso di non partecipare all’incontro di maggioranza, concetti ripresi anche nella conferenza dei capigruppo di mercoledì nella quale abbiamo raccolto la disperazione del Sindaco di Ottana e di quel territorio.

La decisione che abbiamo assunto nei giorni scorsi è figlia di un dibattito politico che noi stessi abbiamo provocato sui temi della Sanita’  e del Lavoro: ricorderà le nostre posizioni sui malati diabetici, sui malati tumorali, sulle liste d’attesa, sull’elisoccorso, sul mancato avvio del dibattito attorno ad un tema cruciale come la Rete Territoriale, su un inconcepibile ritardato avvio della Rete dell’Emergenza Urgenza, veri luoghi di mediazione e di equilibrio del bisogno di salute nei territori.

Ricordera’ le posizioni che abbiamo assunto in Finanziaria quando, non solo teorizzavamo, ma scrivevamo il primo emendamento introduttivo il Piano Straordinario del Lavoro che, diventato patrimonio della maggioranza consiliare, è stato declinato dalla giunta nel ribattezzato Piano LAVORAS.

Ebbene proprio su quel Piano noi del Partito dei Sardi abbiamo posto il tema del riequilibrio di quel Piano per le zone del nuorese e del centro Sardegna per evitare che, da piano strategico diventasse mera occasione di distribuzione di fondi a pioggia e per evitare che si aprisse una competizione con i centri costieri maggiormente popolati a discapito delle spopolatissime aree interne.

Rispetto a questi temi siamo stati incalzanti, è vero, ma le risposte che ad oggi arrivano sono insufficienti. Vuole un esempio: abbiamo di recente discusso in Consiglio dei malati diabetici e, nonostante gli impegni e le condivisioni assunte dall’assessore, sa che cosa è cambiato? Niente, i dispositivi di monitoraggio erano indisponibili ieri e lo sono ancora oggi.

Ebbene, in questo contesto si pretende di scodellare una legge elettorale piena di trabocchetti che rischia di dividere ulteriormente e distogliere energie dai temi sociali più urgenti.

Davanti a ciò non è forse dignitoso, se non necessario, dare un segno forte di differenza che ci tenga concentrati sui temi della crisi sociale, in tutte le sue declinazioni?

In questo momento sono utili i vertici di maggioranza per continuare ad interrogarci e porci domande o forse non sarà il caso di iniziare a dare qualche risposta?

Cordiali saluti

Gianfranco Congiu, consigliere regionale e capogruppo del Partito dei Sardi.

 

 

 

 

 

 

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