
Questa è la formula del cosiddetto “effetto doppler relativistico”, una delle formule impiegate dagli astrofisici per il calcolo della dimensione e distanza dei “buchi neri” dalla terra.
È la propagazione delle onde sonore emesse da un corpo in movimento: più si avvicina più il rumore diventa forte al punto da condizionare i comportamenti.
In questi giorni non si parla d’altro e uno scienziato l’ha spiegata così: è un po’ come stare al volante di un’automobile e all’improvviso senti la sirena di un’ambulanza che si avvicina, il suono è sempre più forte: ti giri, non la vedi, non sai da dove arriva ma nel dubbio, per farle strada, ti butti in cunetta.
Scendi, dico io, paraurti rigato, coppa dell’olio rotta, magari semiasse compromesso. Imprechi e realizzi, solo dopo, che forse bastava solo accostare con la freccia a destra e farla passare quel c…o di ambulanza.
Un po’ quello che in questi giorni è successo con la continuità territoriale: una giunta regionale che guida la macchina dei trasporti aerei, il suono di una sirena sempre più forte (i tuoni della commissione europea e di Ryanair, a salve) e tu che fai? Ti butti in cunetta, sospendendo il bando della neonata continuità territoriale 2019.
E anche qui danni a non finire (Alitalia che vola senza compensazioni, Air Italy che minaccia di chiudere, 500 famiglie di dipendenti nel dramma, biglietti introvabili e mobilità dei Sardi compromessa).
Ma mi chiedo: non bastava accostare a destra, ragionare, farla passare quel cavolo di ambulanza e ripartire?
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