ISTITUZIONALIZZIAMO LA MOSTRA DEL LIBRO| di Gianfranco Congiu

 

La Regione promuove e sostiene lo sviluppo del sistema di comunicazione di massa nel proprio territorio, il pluralismo delle fonti informative, l’innovazione tecnologica delle imprese del settore, le relazioni e gli scambi fra il sistema locale ed altre realtà nazionali ed internazionali.
Nel quadro degli obiettivi di promozione sociale, economica, scientifica e culturale della collettività isolana, nel rispetto delle norme comunitarie e statali in materia, la Regione promuove nel proprio territorio lo sviluppo delle attività editoriali.

Con queste premesse e finalità veniva promulgata vent’anni fa la legge regionale n.22/98.

Legge coraggiosa (tra i primi casi in Italia a porsi il problema della tutela delle piccole realtà nel confronto con i colossi della editoria italiana), eclettica (l’impianto spazia dalla promozione e tutela dei sistemi di comunicazione di massa nel proprio territorio al pluralismo delle fonti, dalla promozione sociale e culturale  della nostra collettività allo sviluppo delle attività editoriali), ambiziosa.

Da diciassette anni il mondo del Libro edito in Sardegna si ritrova a Macomer in quella che, riduttivamente chiamata “mostra” o “fiera”, è di fatto una vera e propria operazione di resistenza culturale isolana, una voglia di esserci con i nostri autori, con la nostra lingua, con i prodotti del nostro ingegno letterario.

E’ un evento la cui organizzazione, però,  sconta un approccio con regole burocratiche sempre più astruse e complesse: dall’attesa della finanziaria regionale per il reperimento delle risorse, all’adozione di tutti gli atti deliberativi (Regione e Comune); da una rapidissima ricognizione programmatoria, all’avvio della fase organizzativa.

Il tutto sempre all’insegna di una corsa contro il tempo.

E’ un qualcosa che ha del miracoloso che si perpetua di anno in anno solo con una forte dose di capacità e caparbietà.

Ma per quanto ancora si potrà resistere? Per quanto tempo ancora la gente è disposta a lavorare in condizioni di vera emergenza?

Sono fermamente convinto che una manifestazione così storicizzata, dopo diciassette anni, debba vivere di certezze: di sede, di risorse ma soprattutto di date.

Oggi ho chiesto all’assessore regionale di pensare ad una istituzionalizzazione dell’evento individuando una data prestabilita, sempre la stessa, così da inserire l’appuntamento di Macomer  in un circuito compatibile con le altre manifestazioni nazionali.

Un po’ quello che accade con le grandi manifestazioni o i grandi appuntamenti celebrativi: continuiamo a ritrovarci a Macomer per rinnovare un atto di resistenza culturale in una giornata dedicata, simbolica.

Gli atti deliberativi non possono essere una precondizione della programmazione. Devono, semmai, esserene la conseguenza e l’attuazione.

Buona Mostra del Libro a tutti

 

 

 

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