
consigliere regionale e componente della 3^ commissione Bilancio e programmazione.
Se la Sardegna è la mia Nazione non possiamo lasciare nessuno indietro: sono infatti fermamente convinto che le ricadute di una legge, di un provvedimento, di una misura finanziaria debbano essere valutate non solo sulla base della rispondenza all’interesse generale, quanto e soprattutto sulle ricadute a favore dei piccoli, a favore di chi rischia di stare indietro, delle categorie deboli.
Mi rendo conto di essermi dato una regola aggiuntiva rispetto al normale lavoro di un legislatore, ma se senti la Sardegna come la tua Nazione, allora è assolutamente normale aspirare a non creare diseconomie, ad evitare la sperequazione, soprattutto in un contesto, come quello attuale, esasperatamente competivo dove le risorse vengono assegnate sulla base di graduatorie, punteggi e premialia’ che premiano i grandi a discapito dei piccoli.
Nella finanziaria dello scorso anno noi del Partito dei Sardi fummo i primi ad animare dibattito sul Piano Straordinario del Lavoro volgendo lo sguardo verso chi, espulso dal mondo del lavoro, faticava a trovarne un altro.
Nella manovra finanziaria di quest’anno abbiamo guardato ai piccoli comuni a rischio di spopolamento, agli artigiani, ai soggetti deboli.
Piccoli Comuni: quando nel primo testo della manovra compariva la norma sul Piano straordinanario sulla Edilizia privata (25 mln di €uro) non ho avuto dubbi nel proporre e difendere una modifica orientata a fare in modo che la spesa fosse prioritamente destinata ai comuni sino a 10.000 abitanti. Sono questi infatti i comuni sardi che più di altri pagano le conseguenze dello spopolamento. Un piano straordinario imponente come quello varato per il recupero del patrimonio edilizio privato vuol dire lavoro, buste paga e opportunità per le nostre imprese guardando prima ai piccoli comuni che ai grandi centri urbanizzati. Una sorta di attuazione del principio di perequazione (un euro dato alla città metropolitana deve corrispondere un euro per le aree interne) che troviamo negli articoli 2 e 5 della legge n. 2/2016 e che mi onoro di aver scritto.
Artigiani: quando nel testo della manovra comparivano le norme sul rilancio dell’artigianato non potevano essere ignorate alcune misure fondamentali, peraltro richieste a più riprese da quel mondo: mi riferisco agli incentivi per il passaggio generazionale aziendale tra padri e figli (o dipendenti con più di 5 anni di esperienza lavorativa) per assicurare la trasmissione e la non dispersione di un patrimonio materiale e immateriale enorme.
Piccoli comuni: quando nel testo della finanziaria venivano stanziate somme significative per la viabilità rurale non ho esitato a proporre un emendamento (1 Mn innalzato in aula a 3 Mln su richiesta di tutti gli schieramenti ed in particolare dal PD con il presidente della IV commissione on. Lotto) per consentire anche alle aree agricole classificate come “aree non svantaggiate” (e da sempre penalizzate nella ripartizione dei fondi del Piano di sviluppo rurale) di ricevere, per la prima volta, un sostegno finanziario ed una boccata di ossigeno per i bilanci di quei comuni.
Emigrati: con un mio emendamento da 200.000,00 €uro è stata rifinanziata la legge regionale n. 7 del 1991 che prevedeva il rimborso agli emigrati Sardi delle spese di trasloco per far rientro in Sardegna. Erano anni che i comuni sollecitavano la misura non riuscendo a rispondere alle richieste di chi, volendo rientrare in Sardegna dopo un periodo di emigrazione, non poteva contare su un sostegno finanziario da parte della Regione. I casi più clamorosi quelli di tanti Sardi che, trovandosi all’estero, avevando perduto il posto di lavoro, si trovavano nella impossibilità materiale di far rientro.
Soggetti in difficoltà: con un doppio emendamento ho chiesto e ottenuto maggiori stanziamenti (1 Mln) per i cd. “inserimenti in istituto derivanti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria” .
Ho anche ottenuto la modifica della norma di riferimento (art. 25 bis della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 – Sistema integrato dei servizi alla persona) per consentire che i finanziamenti vengano, d’ora in poi, erogati non solo per i primi inserimenti, ma soprattutto per la prosecuzione del programma. Questo è un tema che sta mettendo in serissima difficoltà i bilanci dei Comuni sardi: crescono in numero esponenziale i provvedimenti dei Tribunali (che dispongono il ricovero in istituto di soggetti privi di sostegno familiare, soggetti vittime di violenza, soggetti in stato di difficoltà, soprattutto donne e bambini) ma la legge regionale prevedeva rimborsi solo per il primo periodo ma non per i periodi successivi, rimanendo detti costi a totale carico delle comunità locali.
Con questa modifica normativa da oggi potranno essere rimborsati i costi anche per i periodi successivi al primo inserimento.
Centri Antiviolenza: con un emendamento mirato ho ottenuto maggiori risorse favore degli Enti gestori dei Centri Antiviolenza al di fuori della Rete di cui all’art. 4 bis della legge 8/2007, a serio rischio di chiusura.
Lavoratori ex Tossilo: I lavoratori della Tossilo Tecnoservice in distacco, ai sensi della legge regionale 32/2016, presso le pubbliche amministrazioni, proseguiranno il percorso lavorativo sino al termine dei lavori di rewamping del termovalorizzatore.
La misura, nata per non disperdere professionalità necessarie e indispensabili per il riavvio del nuovo impianto
di incenerimento, prevedeva che i lavoratori in esubero dopo la chiusura dell’impianto potessero temporaneamente spendere le loro competenze presso le pubbliche amministrazioni in continuità contrattuale con la Tossilo SpA, presso la quale rientrare una volta completati i lavori di rewamping.
Ciò detto nell’ultima manovra finanziaria recentemente varata dal consiglio regionale, è prevista prevede la copertura dei costi e la
proroga della misura per tutto il periodo residuo sino alla conclusione dei lavori e alla ripresa del ciclo industriale, che potrebbe avvenire già ai primi del 2020. Una buona notizia per i lavoratori e una conferma della bontà della iniziativa frutto di una importante sinergia tra amministrazioni locali, sindacati e istituzioni regionali.
Trasporto Pubblico Locale: con un emendamento specifico ho chiesto risorse per la copertura dei costi (200.000,00 €uro) sul trasporto pubblico nei comuni facenti parte della Unione dei Comuni del Marghine. Ho inteso così dare gambe finanziarie ad un progetto estremamente innovativo elaborato dai 9 Comuni del territorio (assessore delegato Rossana Ledda aveva curato l’analisi del fabbisogno) che prevede l’estensione del servizio meglio conosciuto come “Pollicino” (attivo a Macomer) e che potrà essere esteso a tutti i comuni aderenti alla Unione.
A proposito di trasporti: in questi giorni si sta parlando molto di riforma del Trasporto pubblico Locale e della ridefinizione dei bacini. Anche qui valgono le stesse regole: nessuno indietro, tantomeno i territori deboli e nessuna fagocitazione da parte della città metropolitana. Altrimenti sarà battaglia.
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