
di Gianfranco Congiu, consigliere regionale.
“Non era certamente questo il momento per calare un argomento come la riforma della legge elettorale.
Soprattutto quando la proposta arriva senza alcuna condivisione ma verosimilmente rappresenta il frutto di una operazione “da caminetto”, improvvidamente interpretata da un organo istituzionale che dovrebbe essere terzo per definizione (il presidente del consiglio).
Ma come, all’indomani della consegna della maglia nera sui servizi sanitari, davvero qualcuno pensa che ai Sardi interessino le alchimie di palazzo sulla legge elettorale?
O forse qualcuno pensa davvero di combattere i populismi con un Rosatellum in salsa sarda?
Il Partito dei Sardi ritiene che i Sardi siano molto più preoccupati per le sorti di una Sanità precipitata all’ultimo posto in Italia nei servizi erogati; per le liste d’attesa chilometriche rispetto alle quali nessuno mostra alcun interesse; per il materiale che scarseggia negli ospedali.
Noi pensiamo che i Sardi siano molto piu preoccupati per le sorti della nostra Agricoltura, ostaggio dei sacerdoti della burocrazia, dei cultori del cavillismo e di quelle logiche italiche che la vedono non come un presidio di autenticità e di unicità, ma tessera anonima da incastare in un puzzle nelle mani di grossi potentati italiani.
Questi sono solo alcuni dei temi che interessano alla Sardegna e questo linguaggio noi continueremo a parlare……..gli altri facciano un po’ come credono”.
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