
Neanche una settimana fa presentavamo in Consiglio un ordine del giorno sulla mancata attuazione della Rete ospedaliera proponendo un ordine del giorno di censura politica all’assessore alla sanità.
L’esito di quella iniziativa la conosciamo tutti : siamo rimasti da soli con la minoranza che abbandonava la seduta e con parte della maggioranza che si chiudeva a riccio a tutela dell’assessore votando contro la nostra proposta.
Ricordo che durante il mio intervento, per dimostrare come la mancata attuazione della rete ospedaliera avesse creato seri problemi ai sardi e ai fruitori dei servizi sanitari, citai proprio il caso del Punto Nascita di Nuoro.
Inserito nella Rete Ospedaliera quale Punto Nascita destinato ad avere un ruolo di riferimento regionale (poichè dotato di Terapia Intensiva Neonatale), dicevamo che la mancata attuazione della Rete impediva la crescita qualitativa del Punto Nascita di Nuoro.
Con la conseguenza che le donne con gravidanze problematiche sotto le 34 settimane dovevano essere trasferite a Sassari.
Il tutto con buona pace della Terapia Intensiva Neonatale che, invece, contribuiva ad accreditare di fatto la struttura come un II Livello (nel video il mio intervento proprio sul caso Nuoro).
Non vi è dubbio che se quel gesto (censura politica) ha inasprito i rapporti tra noi e l’apparato sanitario (ivi compreso l’establishment del San Francesco di Nuoro, evidentemente irritato per il clamore dato al caso) è altrettanto vero che tutto ciò è servito per dare la stura, proprio in queste ore, ad un paio di provvedimenti decisivi, proprio per salvare la Terapia Intensiva di Nuoro e quindi il Punto Nascita nuorese.
È di ieri 25 settembre la notizia che la giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale Luigi Arru, ha adottato una delibera che, in coerenza con quanto disposto dal documento di riorganizzazione della Rete Ospedaliera votata dal Consiglio regionale ad ottobre 2017 “… assicura la continuità delle attività svolte dalle unità operative di Ostetricia e di TIN del San Francesco di Nuoro e di dare mandato all’Azienda per la tutela della salute di avviare entro i 90 giorni dall’approvazione del presente provvedimento, un programma di accreditamento regionale delle attività relative al percorso nascita, nel rispetto dei criteri e delle modalità previste nei documenti allegati per i centri di secondo livello…”.
Una domanda sorge spontanea: allora avevamo ragione noi quando dicevamo e diciamo che la Rete Ospedaliera poteva essere attuata, con o senza avvallo ministeriale.
Ebbene, quanto accaduto conferma che abbiamo fatto bene a resistere, anche se in assoluta solitudine, sulle nostre posizioni: è valso il riconoscimento al Punto Nascita di Nuoro del rango che gli compete.
Servirà a tante mamme che potranno così contare su un presidio di qualità senza essere sradicate dai loro affetti.
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